Il prossimo 1 luglio, sarà il 97° anniversario della nascita al cielo della Madre Fondatrice delle Suore Crocifisse Adortatrici dell' Eucaristia, Madre Maria Pia Notari.
Di seguito pubblichiamo una poesia a Lei deidicata.
Il prossimo 1 luglio, sarà il 97° anniversario della nascita al cielo della Madre Fondatrice delle Suore Crocifisse Adortatrici dell' Eucaristia, Madre Maria Pia Notari.
Di seguito pubblichiamo una poesia a Lei deidicata.
Preghiere della Madre Fondatrice, Maria Pia Notari.
- "La Via Crucis meditata sulla terra!"La Via Crucis meditata sulla terra!"
Preghiere dedicate alla Madre Fondatrice, Maria Pia Notari.
PUBBLICAZIONI sulla Madre Fondatrice Maria Pia Notari della Croce.
- “Storia e Sviluppo della Congregazione CAE" / Elaborato del 1997-98
Tesina a cura di suor Merceditas Sarona, suor Evelyn Ilo, suor Corazon Migue, suor Cholie Estalane, suor Veronie Jane Salarde, suor Andrea Hiyastro, suor Paulina Alinton, suor Julie de los Reyes, suor Nily Racho, suor Immaculada Llorente, suor Nida Himtog, suor Lorna Malinao, suor Cecilia Blanco, suor Shirley Ceballos, suor Leticia Arnado, suor Socorro Orencio, suor Fidela Alquiza.
- "MADRE MARIA PIA DELLA CROCE, DONNA DI FEDE, SPERANZA E CARITA' " / Elaborato del 2018
Tesina a cura di suor Helen Gultom, suor Lerma Tabasondra, suor Annie Lou Dolor e suor Wiwin Naibaho, elaborata durante la preparazione all'emissione dei voti perpetui, emessi nel 2018.
-“La spiritualità di Madre Maria Pia della Croce come via di santità nella vita di ogni Suora Crocifissa Adoratrice dell'Eucaristia” - Tesi per il Master in Teologia della Vita Consacrata, presentata al prof. Maurizio Bevilacqua CMF, presso la Pontificia Università Lateranense - Istituto di Teologia di Vita Consacrata, Claretianum, Roma - anno accademico 2019/2020.
Tesina a cura di suor Diana Gisela Arostegui Duran, CAE
La Via Crucis meditata da Madre Maria Pia della Croce Notari
La Via Crucis meditata sulla terra
Spinta dalle rose di cui è seminato il cammino, esitai nella scelta spaventata dalle croci, che s´ innalzavano sulla via del Calvario. E perché, anima battezzata, riscattata col sangue e colla morte di un Dio, perché tentenni tra il Paradiso e l´inferno?
I patimenti mi spaventano, la croce, le spine, l´abbandono, l´angoscia, la paura.
La paura? Ma il cristiano non ha paura che del peccato. Gesù, che per primo ha sofferto, ci incoraggia a seguirlo sulle sue orme. Ai piedi del monte c´è il dolore, ma sulla cima la felicità eterna.
1° Stazione
Gesù condannato a morte
In questa prima stazione si rappresenta la casa e il Pretorio di Pilato dove il nostro buon Gesù riceve l'iniqua sentenza di morte.
Divisa tra il timore e la speranza , contando sulla giustizia che non può volere la morte dell'innocente, esaminai la sentenza del giudice.
O dolore! Quale empietà! Tutti vogliono la sua morte, Gesù è condannato. Questa parola m'ha spezzato il cuore. Sono inconsolabile!
Andate via, dunque, gioie e piaceri di un mondo che volle la morte di un Dio.
Senza più essere legata minimamente alle sue crudeltà, io voglio seguire nei patimenti e nelle tribolazioni colui che mi ha salvata col suo supplizio. Sono decisa, voglio vivere e morire con Lui.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
2° Stazione
Gesù è caricato della Croce
Questa seconda stazione rappresenta il luogo dove l’amatissimo Gesù fu caricato del pesantissimo legno.
Allontanate il nostro sguardo, o mio Gesù, da quelle persone crudeli, che vogliono il vostro supplizio: portatelo, invece, sulle anime inebriate dei vostri patimenti, che vogliono condividere i vostri dolori. Eccole, come Voi, s’incoronano di spine e cercano con i rigori della penitenza un sollievo alle vostre pene, un’espiazione del peccato. Che una grazia speciale della vostra croce li incoraggi al vostro seguito nella via dolorosa.
Siate loro di esempio e di sostegno, Voi vittima innocente, difesa di coloro che vogliono convertirsi e non vi abbandonano.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
3° Stazione
Gesù cade sotto il peso della Croce
In questa terza stazione si rappresenta la prima caduta di Gesù sotto la croce.
O Gesù, forza divina, per la debolezza manifestata a nostro esempio soccorreteci! Per questa caduta dolorosa abbiate pietà dei cuori senza sostegno, consolate le anime desolate! Per l’abbandono, ove vi trovaste, abbiate pietà delle anime oppresse dalla tristezza, fortificatele.
Pensate ai nostri languori e riguardate le povere creature scoraggiate. Donate loro la speranza.
Illuminatele cola vostra presenza per gli oscuri sentieri sparsi di rovi, tra cui è così duro essere tormentati. Siate, o Gesù, la forza dei deboli.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
4° Stazione
Gesù incontra sua Madre
In questa quarta stazione si rappresenta il luogo dove Gesù si incontra colla sua amatissima Madre.
O Maria, quale coraggio e quale forza aveste dal cielo nel non soccombere alle angosce di un tale incontro! Vedete il vostro Figlio, fatto segno ai dileggi, agli insulti e ai colpi di coloro a cui ha prodigato tanti benefici. Ebbene che dico? Soldati e carnefici tutti sparirono ai vostri occhi, Voi non vedete che Gesù, il quale vi stende le braccia e un’altra volta vi chiama col dolce nome di Madre! O, per i patimenti di quel momento crudele, vi supplico, compassionevole, ottenete a tutti gli afflitti la forza di sopportare le loro prove unendole alle vostre.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
5° Stazione
Il Cireneo aiuta Gesù a portare la Croce
Nella quinta stazione si rappresenta il luogo dove il Cireneo fu forzato a portare la Croce di Gesù.
O mio Gesù, abbandonate questo grave peso, lasciatemi sperimentare le mie forze, io voglio portare la vostra croce. Quanto è bella! Il vostro sangue vi ha lasciato splendidi gioielli. Io vedo le tracce delle vostre mani, lasciate che io baci questo sacro legno e lo bagni cole mie lacrime.
O Gesù, portare la vostra croce dev’essere l’ambizione degli Angeli. Simone vi aiutava senza comprendere l’eccellenza del dono. A me, dunque, quando mi è dato soffrire, accordate l’ambizione dei Santi al vostro seguito.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
6° Stazione
La Veronica asciuga il volto a Gesù
In questa sesta stazione si rappresenta il luogo dove Santa Veronica asciugò il volto con un panno al benedetto Gesù.
Fortunata Veronica! Della sua pietà verso Gesù ebbe subito un ricordo, una prova della sua gratitudine: il suo volto effigiato nel bianco suo lino! Potessimo noi, amandolo con ardore, meritare di veder risplendere nelle opere nostre la luce del suo volto! Potessimo noi, santamente innamorati della sua bellezza adorabile, riprodurre l’immagine colla pratica delle virtù. Che l’ideale divino sia il fine costante del nostro viaggio! Che possa possedere tutte le nostre idee, finché il cuore nostro, pienamente soddisfatto, possa in Lui dilettarsi nella patria celeste.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
7° Stazione
Gesù cade la seconda volta
In questa settima stazione si rappresenta il luogo dove Gesù cadde sotto la Croce la seconda volta.
Gesù trascinato dagli empi, cade sotto il peso della Croce. Gesù attende che una mano pietosa lo aiuti. Stende le sue braccia… implora soccorso. O, mano divina che sostiene il mondo… mano che risani gli infermi, che benedici i fanciulli, che accoglierà gli eletti nell’ultimo giorno, che rigetterà i maledetti, io vi adoro, vi venero! Lasciate, nonostante la mia indegnità, ch’io la pigli fra le mie, che l’avvicini al cuore, onde mi si spezzi in petto per l’emozione, che può ispirare in una creatura l’atto inaudito di soccorrere il suo Dio.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
8° Stazione
Gesù consola le figlie di Gerusalemme
L’ottava stazione rappresenta il luogo dove il beatissimo Gesù consolò le donne di Gerusalemme così afflitte e addolorate
O Gesù, che piangeste su Lazzaro risuscitato per la tenerezza delle sorelle, riguardate con bontà le lacrime di compassione dei cuori generosi, benediteli e fecondateli! Richiamate le consolazioni alle anime, da Voi tanto beneficiate, che tentano di seguire la via dolorosa. Riguardate benignamente quelli che piangono sui vostri patimenti. Mostratevi ai nostri singhiozzi. Voi che avete beneficate le lacrime, cambiate in gioia le nostre tristezze e fate che il frutto della vostra passione sia di godere un giorno della vostra gloria.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
9° Stazione
Gesù cade la terza volta
In questa nona stazione si rappresenta il luogo dove Gesù sotto la Croce la terza volta
Più delle altre fu dolorosa questa caduta di Gesù sulla via del Calvario. Aspetta soccorso. Angeli del cielo, voi pure glielo negherete in tanto cordoglio, come gli empi manigoldi? Spetterà a noi, impotenti creature, soccorrere il nostro Dio? O Gesù, leggete nel mio cuore, Voi che siete la sua vita, leggete e osservate l’ardente desiderio di potervi soccorrere… Nella nostra generosità accogliete come avreste fatto allora, i deboli miei servigi, o Voi che trionfaste dei tormenti e della morte per regnare vittorioso in cielo.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
10° Stazione
Gesù viene spogliato
In questa decima stazione si rappresenta il luogo, dove Gesù fu denudato e amareggiato con fiele
Gesù, il Dio del cielo e della terra, rivestito di magnifici ornamenti, Gesù è spogliato dalle sue vesti. Gesù, il re della gloria, è lasciato nudo. O nubi, coprite il sole, mettetevi tra il mio Gesù e gli uomini, questi manigoldi indegni di vedere la sua luminosa faccia! Gesù, che adorna l’anima di virtù, Gesù, che dona ai Santi le loro vesti di gloria, Gesù è brutalmente spogliato. Angeli di Dio, copritelo colle vostre ali e togliete ai miei occhi uno spettacolo che mi spezza il cuore, incapace di potere soccorrere l’adorabile vittima, oggetto di tanti oltraggi.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
11° Stazione
Gesù è inchiodato sulla Croce
In questa undecima stazione si rappresenta il luogo dove Gesù fu conficcato in Croce davanti agli occhi della sua SS. Madre
Maria, Giovanni, Maddalena, voi che amate Gesù, allontanatevi; non può reggere il vostro cuore ai colpi di martello. E’ attraverso la carne verginale, la carne innocente del mio Gesù che passano i chiodi crudeli. Scorre il suo sangue sulle mani rattrappite dai tormenti, sgocciola su coloro che lo fanno scorrere. O, per pietà, cessate, cessate empi manigoldi! L’innocente non ha meritato un tal supplizio: è per voi, per me, che Egli soffre… Liberatelo e percuotete i colpevoli. O severa giustizia dell’Onnipotente, quanto siete grande! Quanto siete stata offesa per aver dovuto chiedere una vittima così grande!
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
12° Stazione
Gesù muore in Croce
In questa decimoseconda stazione si rappresenta il luogo dove fu inalberata la Croce con Gesù Crocifisso
E’ consumato! In mezzo ai pianti di sua Madre e di coloro che l’amavano, in mezzo alle bestemmie dei suoi nemici, Gesù, il supremo padrone di ogni cosa, la vita del mio cuore, Gesù è morto! Gesù è morto per me. Poco m’importanano adesso l’opinione degli uomini e gli sconvolgimenti della natura. Io non vedo più che Lui, vittima innocente, sospeso tra il cielo e la terra. Così, rinunciando per sempre alla tiepidezza e al peccato, per Lui voglio vivere, soffrire e, se è possibile, morire.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
13° Stazione
Gesù deposto in grembo a sua Madre
In questa decimoterza stazione si rappresenta il luogo ove Gesù fu deposto dalla Croce in grembo all’afflittissima Madre
Ci fu un giorno in cui, col cuore inondato dalla gioia, Voi teneste fra le vostre braccia il bambino Gesù: adesso che ha dato il suo sangue, la sua vita per l’umanità, Voi un’ultima volta avvicinate le vostra labbra alle sue piaghe ancor sanguinanti, o Maria Regina dei martiri. Il mio cuore desolato condivide lo strazio del vostro cuore, così puro e trapassato da tante spade. Disingannata dalle false gioie del mondo, potessi sempre vedere nelle mie lacrime quest’immagine così confortante nelle afflizioni… potessi unirmi ai vostri dolori, o Maria, e santificare le mie pene confondendole cole vostre che sono infinite.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
14° Stazione
Gesù posto nel sepolcro
In quest’ultima stazione si rappresenta il Santo Sepolcro, in cui fu collocato il corpo santissimo di Gesù
Più fortunato di Maria, vostra afflittissima Madre, che dovette coprire il sepolcro ove far riposare Colui, che tanto amava, io vi porto, o Gesù, nel mio cuore.
Più favorito della Maddalena, obbligata a lasciarvi i suoi profumi funerari, io vi posseggo dentro me stessa, nella santa Comunione… Amor del mio cuore, Gesù, che per me avete tanto sofferto, Gesù, che non voglio più offendere, restate in me! Pianti, preghiere, sacrifici, gioie e pene io accetto e offro a Voi, supremo mediatore… Che in questo tabernacolo vivente tutto sia annientamento, pace, amore! Riposate nell’anima mia fino al giorno benedetto in cui mi introdurrete, re del cielo, nel soggiorno dei beati.
V. Adoramus te Christe et benedicimus tibi
R. Quia per sanctam Crucem tuam redemisti mundum
“Nel Cielo”
O Gesù che tanto soffriste per me, che con tanti crudeli tormenti mi avete redento e salvato, siete voi, dunque ch’io veggo raggiante nella gloria, a presentarmi una corona di trionfo per supplire eternamente quella di spine, ch’io ho voluto portare durante il mio terrestre pellegrinaggio? Si siete Voi. Il mio cuore trabocca di riconoscenza. Voi vi degnaste accettare i miei deboli servigi, voi il migliore dei padroni.
Il Cielo s’apre a’ miei sguardi, gli angeli m’invitano ad entrate. O gioia… o beatitudine senza fine?... E’ così che la via dolorosa è divenuta la via della felicità eterna.
Maria Pia della Croce Notari
Il messaggio di Maria Pia della Croce arriva dritto al cuore di tutti coloro che hanno assistito al musical organizzato mercoledì 26 aprile dalle Suore Crocifisse della Scuola dell’Infanzia Paritaria San Cosma a Conversano (Ba), dedicato alla vita della loro fondatrice, che, lo scorso 8 luglio, con decreto di Papa Francesco, è stata dichiarata Venerabile, per le sue virtù esercitate in grado eroico.
Protagonisti del musical sono stati i bambini, allievi ed ex allievi, della scuola. Un coro gioioso, animato dai tanti sorrisi dei bimbi, che, alternando momenti di narrazione e canto, hanno raccontato la figura di Maria Pia della Croce.
“Era una bambina come noi, faceva i capricci come noi…”, hanno raccontato le voci cariche di sentimento dei bambini, che hanno così narrato la storia di Maddalena Notari sin dalla tenera età, spiegando come il suo eroismo l’abbia portata a vivere la vocazione monastica, anche se osteggiata dalla famiglia, e come M. Pia abbia portato, con coraggio, il suo ordine in numerosi paesi del mondo attraverso un’incessante opera di apostolato e carità.
Le melodie festose intonate dai bambini sono state accompagnate dal battito caloroso delle mani dei presenti che hanno partecipato numerosi alla festa organizzata nel salone del Convento delle Suore Crocifisse di Conversano.
Il musical è proseguito con i balletti preparati con tanto lavoro dai bambini della sezione micro nido.
Il momento clou, con un bellissimo e inaspettato colpo di scena, è stato affidato alle bambine della sezione cinque anni. Le piccole hanno fatto il loro ingresso nel salone, tra lo stupore dei presenti: precedute da Suor Luisa, che indossava il vestito delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, sono giunte vestite di bianco come piccole suore. Il loro balletto ha fatto decisamente esplodere il pubblico di entusiasmo perché le piccole “suorine” hanno ballato sulle note di uno dei brani del film “Sister Act” dal titolo “I will follow him”. I loro passi di danza sono stati accompagnati dal battito delle mani di mamme, papà e nonni presenti in sala e visibilmente commossi nel vedere le piccole figlie, così impegnate.
Anche dal musical dei bimbi è emerso quello che fu il messaggio che Maria Pia diede alle sue figlie: “Figlie mie care, osservate la Santa Regola: amatevi scambievolmente… amate, amate assai Gesù”, ed è lo stesso messaggio che le sue figlie cercano oggi di trasmettere con i loro piccoli e grandi gesti di coraggio e virtù.
Conversano, 27/04/2017
Angela Tangorra
Rappresentante di classe
Dal 25 al 28 aprile, la città di Conversano ha celebrato la venerabilità di Madre Maria Pia della Croce, al secolo Maddalena Teresa Rosa Notari, con una serie di eventi organizzati dalle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia delle Comunità di Rutigliano, Conversano e Monopoli, coadiuvate da amici religiosi e laici.
Le cerimonie per la proclamazione delle virtù eroiche di Maria Pia Notari, il cui decreto è stato promulgato lo scorso 8 luglio dalla Congregazione per le Cause dei Santi, su autorizzazione di Papa Francesco, sono iniziate il 25 febbraio, nella chiesa di San Gregorio Armeno, dove il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita di Napoli, con una solenne Celebrazione Eucaristica, concelebrata dall’Arcivescovo di Pompei, Mons. Tommaso Caputo e dal Vescovo di Vallo della Lucania, Mons. Ciro Miniero, ha letto, assieme a don Nunzio D’Elia, Postulatore della causa, il decreto di venerabilità.
(Celebrazione Eucaristica del 25 febbraio 2017 a San Gregorio Armeno di Napoli)
Lo scorso 25 aprile invece, sono iniziati i festeggiamenti pugliesi, con una solenne Messa, officiata da don Angelo Fanelli, Rettore di San Cosma presso la chiesa dei Santi Medici di Conversano.
Il 26 aprile, si è svolto un Musical sulla vita di Maria Pia, organizzato dalle Suore Crocifisse della Scuola dell’Infanzia Paritaria San Cosma a Conversano (Ba), che alternando momenti di narrazione, canto e balli, hanno raccontato la figura di Madre Pia, accompagnati dal battito delle mani di mamme, papà e nonni presenti in sala.
Il giorno 27, presso la chiesa del Carmine, all’ adorazione eucaristica è seguita la Santa Messa, celebrata da don Luciano Rotolo e animata dal coro parrocchiale.
Venerdì 28 aprile infine, si è concluso il ciclo dei festeggiamenti, con cui la città di Conversano ha omaggiato la Fondatrice delle Suore Crocifisse: il quadro della Venerabile Madre Maria Pia della Croce, portato in processione per le vie della città, dalla chiesa di San Cosma è giunto alla Basilica Cattedrale, dove, Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Favale, Vescovo della Diocesi di Conversano - Monopoli, ha presieduto una solenne Celebrazione Eucaristica.
Mons. Favale dopo aver sottolineato come la presenza di tanti bambini alla cerimonia avrebbe fatto piacere alla Madre Fondatrice, che tanto si prodigava per loro, si è ispirato al Vangelo, letto durante la Messa, per tratteggiare la figura di Maria Pia, una straordinaria figura di donna vissuta a cavallo tra il 1800 e il 1900. Richiamando il Salmo, letto subito dopo la Prima Lettura ,“Una cosa ho chiesto al Signore… abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il Suo Santuario”, ha evidenziato come in queste parole ci sia tutta la spiritualità di Maria Pia della Croce, il suo anelito profondo è stato proprio questo cercare il Signore, contemplare il Suo Volto, stare con Lui, abitare nella sua casa tutti i giorni della vita. Sin da piccola, quando ha iniziato a conoscere il Signore è stata attratta dalla forza del Suo Amore e da subito ha pensato di appartenere per sempre a Lui. La croce l’ha accompagnata dalla più tenera età, a cominciare dalla sua famiglia dove dagli stessi genitori è stata fatta oggetto quasi di disprezzo e anche a Napoli, a casa dello zio Nicola, dove ha trascorso la fanciullezza, la sua vita è stata accompagnata dall’esperienza della croce e della sofferenza e questo le ha permesso di cercare la forza per portare la sua croce nel Signore e per appartenere a Lui ha deciso di rinunciare a tutto. Ha quindi scelto di consacrarsi al Signore, di vivere l’esperienza della vita religiosa, dapprima nelle diverse Comunità in cui si è affacciata e poi, consigliata dall’Arcivescovo di Napoli, decidendo di dare a Dio una nuova famiglia religiosa. E il Signore si è servita di lei per fare tanto bene, al punto tale che altre ragazze, conoscendola, hanno voluto condividere la sua esperienza di fede fino a consacrarsi come lei e con lei. Tanto bene ha fatto Maria Pia in tutte quelle persone che la accostarono, senza trattenere nulla per sé; ha avuto un totale atteggiamento di piena disponibilità a fare ciò che il Signore le chiedeva e a dare tutto di sé al Signore.
Attratta dall’Eucarestia ha voluto persino mettersi al servizio del Pane e del Vino Eucaristico, perché ha voluto che la sua Comunità si desse da fare per preparare la materia per il Sacrificio Eucaristico. Il Vescovo ha sottolineato come in questa scelta emerga l’amore appassionato di Maria Pia per l’Eucarestia. Tutta la sua vita è stata eucaristica in un rendimento di grazie a Dio perché si è conformata al Cristo Eucaristico, che si è offerto al Padre per la salvezza del mondo. Monsignor Favale ha quindi espresso la sua gioia nell’aver trovato nella Diocesi di Conversano le figlie di Madre Maria Pia della Croce, che lui stesso ha voluto ringraziare con questa celebrazione, ringraziare non tanto per quello che fanno, ma per quello che sono nella loro vita di donne consacrate, pronunciate a Dio come lo sono state la Madre Fondatrice e la Beata Maria della Passione. Infine con l’augurio alle Suore Crocifisse di continuare sulla scia della Fondatrice, avendo Dio come fine primario, il Vescovo ha dato la sua Benedizione ai presenti.
Molto sentito il ringraziamento rivolto dalla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, al termine della funzione. La Superiora, ha ripercorso con i presenti le tappe, a partire dal lontano 1910, in cui le prime Suore Crocifisse hanno eretto le Comunità pugliesi a partire da quella di Rutigliano che fu voluta, proprio dalla Fondatrice e la cui prima Superiora locale fu M. Veronica Peschechera, che affiancò la Fondatrice fin dalla nascita dell’Istituto e che alla sua morte divenne, seconda Superiora Generale.
“Ringrazio Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Favale per aver voluto questo momento, i sacerdoti, le Autorità Civili, il Sindaco di Conversano, dott. Giuseppe Lovascio, gli Ausiliari e le Ausiliarie Eucaristiche appartenenti alla nostra famiglia laica. L’Associazione Madre Maria Pia della Croce di Capriglia, paese natale della Fondatrice, che stasera è qui appositamente per la celebrazione e tutti gli amici e i benefattori, presenti e assenti. La nostra presenza nella Diocesi di Conversano risale al lontano 17 gennaio del 1910 con la venuta in Rutigliano delle prime 12 suore accolte solennemente da Autorità e cittadini, mi è sembrato fosse così anche questa sera, venendo con il corteo che ha portato il quadro della Fondatrice in Cattedrale. Dal 3 marzo, successivamente nel 1911, la presenza si è estesa in Putignano e nel 1912 a Conversano. Dal 3 marzo 1990, un’altra Comunità vive in Monopoli. Le Crocifisse svilupparono un intenso apostolato di preghiera e catechismo e si interessarono anche di problemi socio-culturali, giacché individuarono nell’educazione delle fanciulle, uno dei sentori più importanti per il ritorno della Società ai valori morali. Madre Maria Pia si impegnò inoltre nel confezionamento delle ostie e nella fornitura del vino per la Messa. Anche oggi continuiamo le attività intraprese dalla Fondatrice, cercando di incarnare quanto il suo cuore desiderava: amare e far amare Gesù presente nell’Eucarestia. Vorrei lasciare a tutti quanto Maria Pia diceva alle sue prime suore: Mai scoraggiarsi, affidare tutto al Signore, perché chi confida in Lui, tutto ottiene e nulla ha da temere. E’ l’augurio che rivolgo a tutte le mie consorelle e con loro a tutti voi perché possiamo vivere nella fede e come Maria celebrare che nulla è impossibile a Dio. Grazie”.
Anche la Superiora locale di Conversano, suor Marilou Corvero, ha voluto rendere grazie per questo evento in uno scritto che si riporta di seguito:
TI RINGRAZIO, SIGNORE, DI TUTTO CUORE: RACCONTERO’ TUTTE LE TUE MERAVIGLIE!
“Grazie” è la migliore preghiera che ognuno può dire!
Il più delle volte non sai mai esprimere con le parole tutta la gratitudine che ti porti nel cuore. Con tutta la tua capacità vuoi esprimere meglio ed esternare tutto ciò che senti ma, alla fine, con un sorriso, con un abbraccio, con una stretta di mano, con lo sguardo carico d’affetto dici semplicemente : GRAZIE DI VERO CUORE!
Grazie è l’unica parola che posso pronunciare dopo aver organizzato, programmato e realizzato i festeggiamenti della Venerabilità della nostra amata Madre Fondatrice!
Grazie al Signore, che accetta l’offerta di noi stesse per la sua maggiore gloria e continua a benedire i nostri piccoli sforzi per diffondere il suo nome, amarlo e farlo amare dalle persone che incontriamo.
Ringrazio Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Giuseppe Favale, che ha voluto una solenne celebrazione nella cattedrale di Conversano.
Grazie a don Angelo Fanelli, che il 25 aprile scorso ha solennizzato l’adorazione e la celebrazione eucaristica nella chiesa del nostro Convento a Conversano.
Grazie a don Luciano Rotolo, che con cura e raffinatezza ha preparato il quadro della Madre Fondatrice per poterlo accogliere, il 27 aprile, nella parrocchia di Maria Santissima del Carmine, dove, nell’adorazione e nella celebrazione eucaristica è stata presentata al popolo di Dio la figura della nostra grande eroina della croce.
Grazie agli alunni ed ex allievi della nostra scuola che hanno allietato la serata del 26 aprile con il Musical sulla vita della Venerabile Madre Maria Pia.
Infine ringrazio le consorelle della mia Comunità, che mi sono state di grande sostegno per la preparazione di questi eventi e che mi hanno accompagnata con la forza della loro preghiera: grazie a ciascuna di loro per aver festeggiato con me questo momento così entusiasmante della nostra vita personale e comunitaria.
Con il cuore fiducioso che al più presto si compia la beatificazione e canonizzazione della Madre Fondatrice, esorto tutte: “SORELLE, AVANTI, AVANTI PER GESU’ ".
Laura Ciotola
https://www.suorecrocifisseadoratrici.org/features/la-nostra-storia/itemlist/tag/madre%20fondatrice#sigProId6e38f2de36
Al centro degli eventi ”Capriglia si racconta”, la manifestazione tenutasi a Capriglia di Pellezzano, dal 3 al 7 maggio 2017, organizzata dall’Associazione culturale “Madre Maria Pia Notari”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Politiche Sociali del Comune di Pellezzano, con l’intento di recuperare la memoria storica del territorio, c’è stata anche la Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia.
Il 6 maggio con l’evento “Una donna tra la Croce e il Cielo”, si è voluto ricordare la Fondatrice delle Suore Crocifisse, Madre Maria Pia della Croce, al secolo Maddalena Notari, che l’8 luglio 2016 è stata dichiarata venerabile e che nacque proprio a Capriglia, il 2 dicembre 1847, nello stesso Palazzo Notari, dove dal 1921 risiede una delle diverse comunità della sua famiglia religiosa. L’evento si è svolto con una visita del Palazzo Notari, dove, per i più piccini sono stati proiettati dei brevi film di animazione riguardanti la vita di Maria Pia.
Il 7 maggio invece c’è stata la rievocazione storica della visita di Sua Altezza Reale ilPrincipe Umberto II di Savoia,il “Re di Maggio”: la famiglia Pastore, una delle casate più ricche e potenti della valle dell'Irno, era molto legata ai Reali d'Italia e il Principe andava spesso a Capriglia, in forma privata, ospite di Villa Pastore. Il 5 Maggio 1932, Capriglia e i fratelli Pastore accolsero Umberto, in forma ufficiale, come si legge nella lapide sulla facciata della chiesa della Madonna delle Grazie.
La manifestazione si è svolta cercando di ripetere la visita del Principe Umberto, e ricreando, per quanto possibile, l’atmosfera dell’epoca, con tanto di abiti e trucchi di scena. Dopo la celebrazione eucaristica presso la chiesa Madonna delle Grazie, il “Principe” ha camminato per le strade di Capriglia, scortato dalle Autorità religiose e civili e dalla gente del posto, fino ad arrivare a Villa Pastore, ripetendo il momento, rimasto celebre nella storia, di quando si affacciò dalla terrazza per salutare la folla accorsa.
L’evento si è concluso con una cena di gala, rigorosamente in abiti dell’epoca, allestita nella stessa Villa Pastore.
Visita il sito "Casa per ferie Villa Pastore"
Laura Ciotola
https://www.suorecrocifisseadoratrici.org/features/la-nostra-storia/itemlist/tag/madre%20fondatrice#sigProId03819c2687
Il 1 luglio 2018, con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da S. Ecc. Mons. Armando Dini, Vescovo Emerito di Campobasso-Boiano, le Suore Crocifisse hanno aperto l'anno in preparazione del centenario della nascita al cielo della Venerabile Maria Pia della Croce Notari.
Era il 1 luglio 1919, quando, come scrisse don Francesco Pannico, parroco di San Giorgio a Cremano “Notari Maddalena, figlia dei furono Benedetto e Calvanese Vincenza, nativa di Capriglia (Salerno), di anni 72, domiciliata in via San Giorgio Vecchio, di stato religiosa, è morta nella comunione della Santa Madre Chiesa, munita dei Santi Sacramenti, Penitenza, Viatico ed Estrema Unzione, ed è stata sepolta nel camposanto di San Giorgio a Cremano”.
Maria Pia morì dopo lunghi mesi di sofferenza, proprio un giorno prima di quello che sarebbe stato il suo 52° anniversario di vita consacrata, come lei stessa lo chiamava “il giorno mio bello”.
Padre Fontana nell’elogio funebre che fece della madre, descrisse i suoi ultimi momenti “Un silenzio profondo regnava nella cella dolorosa, rotto soltanto da prolungati sospiri che uscivano dagli astanti petti delle religiose, prostrate ai piedi della loro Madre agonizzante. L’orologio segnava le ore 22.19, e la veneranda fondatrice mentre si raccomandava l’anima sua al Signore dal sacerdote e dagli astanti, fermò per un istante il respiro, e movendo dolcemente le labbra, quel corpo affranto dalla penitenza, lasciò che l’anima bella volasse al cielo… la Madre Maria Pia della Croce non era più con noi, ma ci lasciò il profumo delle sue virtù e delle opere sue sublimi”.
E fino all’ultimo, il pensiero di Maria Pia fu per il suo Istituto, per le sue figlie a cui negli ultimi giorni di vita raccomandò “Figlie mie, sento che mene vado… Amate assai l’Istituto nostro, voluto dal Signore su questa misera terra. Io sono stata il più vile strumento nelle mani del Signore. Egli qua giù ha compiuto l’opera sua. Amate l’Istituto e cara vi sarà la Santa Regola, che voi abbracciaste con generosità ed amore nel giorno della vostra unione con il Signore. Sacrificatevi fino all’eroismo per l’esatta osservanza di essa; siate sicure di avere in cambio la forza necessaria e e le infinite benedizioni del Signore. Promettetemelo tutte figlie mie, e specie voi più giovani. Siate fedelissime alle promesse sante, nulla vi scoraggi e pensate che, coi i sacrifici di ognuna di voi l’Istituto andrà sempre avanti. Vi raccomando l’amore a Gesù sacramentato. Amatelo assai e siate fedeli all’adorazione, riparando in quell’ora alle indifferenze che riceve da coloro che l’offendono. Se mi promettete tutto questo, siete sicure che l’Istituto si moltiplicherà sempre più e voi acquisterete, nel Paradiso, l’eterna felicità”.
L'anno prossimo, il 1 luglio 2019 saranno 100 anni dalla dipartita di Maria Pia, come ha ricordato Mons. Dini in apertura alla celebrazione del 99° anniversario "Era il 1 luglio 1919... l’anno 21, 1 luglio 2019 saranno cento anni. Oggi comincia quest’anno. Un anno bello, un anno nel quale chiediamo a Madre Notari di ottenerci dal Paradiso particolari forze per la Congregazione e per tutte le opere della Congregazione. Un anno di rinnovamento, un anno nel quale, le suore di oggi, possano vivere il carisma di Madre Notari, proporzionato ai tempi di oggi con la santità dello Spirito Santo come Gesù vuole".
La Santa Messa, celebrata nel giardino del convento di casa madre, a San Giorgio a Cremano, è stata concelebrata da don Nunzio D'Elia, Postulatore della Causa di Beatificazione e Canonizzazione sia della Fondatrice, che della Beata M. della Passione, da P. Francesco Rinaldi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Scolastica di Napoli e da don Pasquale Pirulli, parroco di Rutigliano e autore di una recente biografia sulla fondatrice “La Venerabile Madre Maria Pia della Croce Notari” e ha visto la partecipazione oltre che di tante sue consorelle, venute da varie comunità, anche di tanti amici, religiosi e laici e della famiglia laica dell'Istituto, gli Ausiliari Eucaristici.
Per l'importante occasione, al fine di promuovere il rinnovamento spirituale dei fedeli ed incrementare la vita di grazia, le suore avevano chiesto alla Penitenzieria Apostolica del Vaticano di concedere l'indulgenza plenaria, che hanno ottenuto con comunicazione del 24 aprile 2018.
Mons. Dini nella sua omelia ha molto sottolineato quanto la povertà di Cristo, nella vita terrena, sia stata essenziale per la nostra salvezza. Gesù è nato povero, in una grotta e si è spogliato di tutto “da ricco che era” dice San Paolo “si è fatto povero per voi… perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”.
Tuttavia, ha continuato il Vescovo, non sempre noi ci rendiamo conto di questo sacrificio, non sempre comprendiamo il grande amore che Gesù ebbe per noi. Non così fu per Maria Pia, che con la grazia dello Spirito e con l’aiuto della Vergine Maria, fece esperienza dell’amore di Gesù e visse in maniera ricchissima quell’amore, ritrovandolo nella celebrazione del Sacrificio Eucaristico, la messa, nella adorazione a Gesù Eucaristia e nella comunione.
Il Vescovo ha concluso rivolgendo un invito ai presenti ad imparare da Madre Notari “ad amare Gesù così, ad amarlo che dà la vita per noi, ad amarlo che si rende presente sui nostri altari, dato per noi con il suo corpo, regalato a noi con il suo sangue versato”.
L’invito a non lasciare che questo anno in cui si apre il centenario della sua nascita al cielo sia un anno di celebrazioni superficiali, ma piuttosto che sia un anno che incida nel nostro modo di vivere, proprio come “ogni messa deve incidere nella vita”.
L’invito a non permettere che la messa ci passi addosso, ma che anzi “ci sconvolga, azzeri tutti i peccati e tutte le stupidaggini che ciascuno di noi ha in testa, e ci faccia risorgere per una vita nuova, piena di Spirito Santo e di amore come è stata la vita di Madre Notari”.
Leggi omelia Vescovo Armando Dini
La celebrazione è terminata con l’intervento della Superiora generale, madre Giovanna De Gregorio, che nel ringraziare il Vescovo, i sacerdoti e gli amici intervenuti, ha lasciato a tutti una riflessione sull’ascolto, “Potenziamo quest’anno l’ascolto, l’ascolto della Parola di Dio, ma anche l’ascolto tra noi. Nelle nostre comunità, l’ascolto l’una dell’altra. Anche nelle famiglie, il marito ascolti la moglie, la moglie il marito, entrambi i figli, i figli ascoltino i genitori. Anche questa è una grande espressione di amore. Allora vi lascio questa parola, che quest’anno tutti possiamo vivere, attraverso l’ascolto della Parola di Dio, l’ascolto delle nostre famiglie, per poterci sostenere ed aiutare, nel cammino verso la santità e uniamoci tutti in preghiera perché la Fondatrice ci possa far innamorare sempre più di Gesù Eucaristia, come lo ha amato lei”.
laura ciotola
https://www.suorecrocifisseadoratrici.org/features/la-nostra-storia/itemlist/tag/madre%20fondatrice#sigProId0f7fefea20
Il 1° luglio 2019 si è celebrato il 1° Centenario della nascita al cielo della Venerabile Madre Maria Pia della Croce Notari.
Di seguito tutte le manifestazioni
- Nuova Stagione, Napoli: "L'Innamorata dell'Eucarestia" di Laura Ciotola - 15 luglio 2018
- Video preparato dalle Suore CAE di Manila in occasione del 30° anniversario di fondazione della "Madre Maria Pia Notari School" - 26 ottobre 2018
Nella ricorrenza del centenario della nascita al cielo della Venerabile Madre Maria Pia della Croce–Notari, Fondatrice delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, martedì 4 settembre, presso la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano di Conversano, si è svolta la solenne celebrazione eucaristica di apertura dell’Anno Giubilare, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale, Vescovo della Diocesi di Conversano–Monopoli.
Prima della Santa Messa, il diacono Stefano Lomele ha tenuto una breve catechesi sull’Indulgenza Plenaria, evidenziando come, nel Sacramento della Riconciliazione, l’amore di Dio e il peccato commesso dall’uomo si incontrano e l’abbraccio Paterno di Dio, nella Sua grande Misericordia, accoglie la miseria dell’uomo. Il diacono ha quindi sollecitato i presenti a vivere seriamente quest’anno di grazia.
Dopo le Letture, il Vescovo Favale, ha tenuto un’illuminante omelia che di seguito riportiamo:
“Vogliamo lasciarci guidare dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato quest’oggi per comprendere la figura di questa donna straordinaria che l’Istituto delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia, in questo anno vuole ricordare nel centenario della sua preziosa morte. È proprio vero che il Signore con la Sua parola ha sempre da dirci qualcosa che aiuta il nostro cammino di fede, e i Santi sono l’espressione visibile e concreta della parola di Dio.
Io voglio trarre spunto per la meditazione e riflessione di questa sera dal brano ascoltato nella prima lettura, tratto dalla prima lettera dei Corinzi dell’Apostolo Paolo.
L’apostolo scrivendo ai cristiani di Corinto e oggi parlando a noi, ci ha detto che lo Spirito di Dio conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi più dello Spirito di Dio può conoscere Dio, il mistero della Trinità, il Dio inaccessibile, il Dio infinito che si rende visibile, si rende alla portata degli uomini attraverso l’incarnazione del Verbo, la seconda persona della Santissima Trinità e poi con il dono che il Signore è risorto dai suoi discepoli, lo Spirito Santo.
L’inavvicinabile, l’inconoscibile diventa accessibile, grazie allo Spirito Santo. E’ lo Spirito che aiuta l’uomo a penetrare nel mistero di Dio, nelle profondità di Dio. Ci ha detto San Paolo, chi invece non ha lo Spirito di Dio non riesce a scrutare la profondità di Dio, si ferma alla materialità dell’esperienza quotidiana della propria vita e non riesce a leggere la propria vita nella luce del mistero di Dio, chi si lascia guidare dallo spirito umano o peggio dallo spirito del mondo.
L’orizzonte di costui o di costei è limitato, non riesce ad andare al di là della propria persona ed è la realtà che circonda quella persona. La conoscenza si limita, per chi ha lo spirito esclusivamente umano, a ciò che è tangibile, visibile, accessibile. Non può avvicinarsi a Dio, non può conoscere Dio chi si lascia guidare dallo spirito dell’uomo. San Paolo dice che noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, per cui possiamo scrutare il mistero di Dio, comprendere le cose di Dio e di conseguenza lasciarsi guidare dallo Spirito di Dio, questo lo può fare solo chi penetra nel mistero di Dio e diventa una cosa sola con Dio.
Miei cari i Santi chi sono? Se non quegli uomini e quelle donne che hanno fatto questo salto di qualità nella loro vita, non leggono più la propria vita e gli eventi che accadono attorno a se con la logica dello spirito umano. I santi e le sante sono coloro che immersi nel mistero di Dio si lasciano illuminare da Dio e sanno leggere la propria vita e gli eventi che accadono intorno a sé con gli occhi di Dio e sanno inserire quanto accade nella propria vita e nella storia in quel grande disegno d’amore che Dio ha pensato per noi e che chiamiamo la storia della salvezza.
Questi sono i Santi. I Santi sono coloro che vivono immersi nel mistero di Dio, ma questo non li porta ad isolarsi nella storia, a vivere quasi in una campana di vetro e a disinteressarsi di ciò che accade attorno. I Santi, proprio perché sono guidati dallo Spirito di Dio e condotti nel mistero inaccessibile e stupendo di Dio, nella luce di Dio sanno leggere gli eventi della storia e sanno scorgere i tratti dell’amore di Dio in ciò che accade nel quotidiano, nell’esperienza concreta di ogni giorno. Questi sono i Santi. Noi quando pensiamo ai Santi, diciamocelo francamente, pensiamo che costoro sono uomini e donne dotati di poteri non comuni, straordinari: fare miracoli, predire il futuro. No, i Santi non sono questi, i Santi sono quelli che si lasciano guidare dallo spirito di Dio e vivono il mistero d’amore di Dio e nella luce di Dio sono fermento di novità nella storia, fecondano la storia trasformandola dal di dentro, per questo i santi non passano mai di moda, sono sempre attuali.
Noi ricordiamo tanti santi vissuti secoli fa, li avvertiamo vicino a noi, sentiamo che abbiamo bisogno della loro presenza. Perché? Perché loro riescono a parlare ancora oggi, perché sono stati uomini e donne impregnati dell’amore di Dio, hanno saputo dare risposte al loro tempo, ciò che accadeva concretamente nella storia e riescono a dare ancora oggi le risposte con la loro testimonianza. In questa Chiesa si venera Santa Rita, tanti secoli fa è vissuta, eppure noi la avvertiamo vicina a noi. E’ stata donna, moglie, madre consacrata e ancora oggi Santa Rita a distanza di secoli riesce a provocarci. Perché? Perché lei era immersa nel mistero di Dio, guidata dal mistero di Dio, lo Spirito santo ricevuto nel battesimo e confermato nella cresima.
E così è stata Madre Maria Pia della Croce che ci accingiamo ad onorare in questo anno giubilare in occasione del centenario della sua morte.
Chi è stata questa donna napoletana vissuta a cavallo tra 800 e il 900. Una donna che non ha opposto resistenza allo Spirito Santo, si è lasciata guidare dallo Spirito Santo e ha vissuto la gioia di essere figlia di Dio.
San Paolo scrivendo ai romani dice che coloro che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio sono figli di Dio e proprio perché lei è figlia di Dio, ha vissuto l’intimità con questo Dio amore, si è lasciata trasformare dall’incontro con Dio e in lei si è acceso un amore così forte che l’ha spinta a voler dare un segno nella storia, nella sua città, tra le situazioni più difficili, tra le emergenze sociali che il territorio faceva emergere.
Si è messa al servizio soprattutto degli ultimi che ha voluto, che attorno a lei si creasse una piccola famiglia che poi mano a mano si è sviluppata, di donne che come lei, afferrate dallo Spirito di Dio, immerse nel mistero di Dio, potessero poi vivere al servizio dei fratelli.
L’Istituto delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia che tanto bene hanno fatto e fanno ancora oggi nella chiesa, nei luoghi in cui loro vivono e operano.
I Santi non passano mai di moda, sono sempre attuali perché vivono in Dio ed hanno messaggi forti per tutte le generazioni.
Madre Maria Pia non passa di moda, non può passare di moda, perché è stata una donna rivestita di luce, è stata davvero come Gesù ha chiesto ai discepoli, sale della terra e luce del mondo, con la sua testimonianza di vita evangelica e di donna consacrata a Lui.
Miei cari, il messaggio che allora vogliamo portare stasera con noi, dopo aver condiviso questa eucarestia: anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, lasciamoci guidare dallo Spirito di Dio, per scrutare il mistero di Dio.
Dio non è inaccessibile, lontano da noi, inavvicinabile.
Si è vero, come fece Mosè, quando sostò davanti al roveto ardente, anche noi dobbiamo toglierci i sandali, cioè dobbiamo liberarci da tutti quei pesi che non ci avvicinano a Dio, però dobbiamo aver fiducia di poter conoscere questo Dio che è misericordia, amore sconfinato, amore infinito e anche noi immersi in Dio in una relazione vitale con lui, lasciamoci guidare dallo spirito di Dio per compiere le opere dell’amore nel quotidiano, nelle situazioni di vita, nella famiglia, nella professione, nel servizio alla comunità.
L’amore di Dio ci deve spingere ad essere fermento di vita nuova, una vocazione alla santità.
Papa Francesco ci ha fatto dono di un documento stupendo: “Esortazione Apostolica gaudete et exsultate” sulla santità cristiana, questo dice concretamente, ognuno deve vivere la santità nel proprio stato di vita, lasciandosi guidare dallo Spirito di Dio, vivendo l’esperienza di comunione con Dio e portando Dio nel mondo per santificare il mondo.
Questi sono i santi e tutti lo possiamo fare, non c’è bisogno di aver studiato teologia, o di aver fatto corsi universitari nelle scienze sacre, per fecondare il mondo con la santità basta essere aperti allo spirito di Dio e tutti abbiamo ricevuto questo spirito nel battesimo e nella cresima.
Miei cari alla scuola di Madre Maria Pia della Croce, alla scuola dei Santi anche noi esercitiamoci ogni giorno in questa docilità allo Spirito Santo, vinciamo lo spirito dell’uomo mortale che è in noi, abbandoniamo l’uomo vecchio direbbe San Paolo, rivestiamoci dell’uomo nuovo, poi lasciamoci permeare dallo Spirito di Dio, che ci conduca a comprendere il mistero ineffabile di Dio trinità, e ad essere nel mondo il segno dell’amore di Dio.
Sia questo l’impegno che prendiamo in questo anno giubilare.
Le suore sicuramente ci offriranno tante opportunità per conoscere la Venerata Madre che ha esercitato in grado eroico le virtù cristiane, man mano che conosceremo Madre Maria Pia alla sua scuola diciamo, ognuno dica a se stesso: ed io cosa posso fare per trasformare il mondo? Lei lo ha fatto da suora, io da vescovo, da prete, da diacono, da suora, da battezzato, da sposa, da sposo, da figlio, io cosa posso fare per fecondare la storia?
Posso fare questo, lasciarmi guidare dallo Spirito di Dio, sempre, in ogni istante.
Sia così per tutti noi, oggi e sempre.”
Alla conclusione della celebrazione la Superiora della comunità di Conversano, suor Marilou Corvero Luna, ha espresso la sua gratitudine a Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Favale per l’attenzione, la disponibilità e la cura paterna verso la comunità, ai concelebranti per la loro presenza, e la loro costante guida ed amicizia e in particolar modo al carissimo Don Angelo, che nei momenti difficili è sempre vicino alle suore, come un grande angelo, mandato dal cielo per loro. Ha altresì ringraziato il diacono Stefano Lomele per la sua partecipazione e per la breve catechesi sull’Indulgenza plenaria e l’onorevole Sindaco Avv. Pasquale Loiacono per la sua presenza. Ha quindi espresso un grazie di cuore a tutti i presenti, per aver condiviso con loro questa grande gioia e questo momento di grazia che la Chiesa, nostra madre, continuamente ci dona.
Per concludere ha condiviso un versetto della preghiera composta dalla Venerabile Madre Maria Pia della Croce, nella ricorrenza del Giubileo dell’anno Santo 1900, proclamato da Papa Leone XIII:
“Gesù mio Vi ringrazio della bontà del vostro cuore, che mi ha fatto fare il Santo Giubileo. Gesù mio, in questo momento vorrei possedere tutti i cuori delle creature, passate, presenti e future, e tutti questi cuori vorrei che Vi amassero, Vi conoscessero e Vi lodassero nel tempo e nell’eternità e fate o Gesù, che questo mio Istituto Vi Lodi e Vi ami fino alla consumazione dei secoli”.
Con questa preghiera della Madre Fondatrice, le suore crocifisse, hanno voluto esprimere il loro grazie di cuore, assicurando per tutti le loro preghiere.
Conversano, 7 Settembre 2018